Tutto parte dall’indagine preliminare che deve essere svolta per valutare se una qualsiasi attività svolta in essere sul sito possa determinare un grado potenziale di contaminazione, oppure nel momento in cui si possa desumere che esista una contaminazione storica che possa determinare un elevato grado di rischio di aggravare lo stato stesso del sito.
L’iter burocratico prevede che venga inviata comunicazione immediata agli enti preposti, che entro un massimo di 24 ore si applichino tutte le misure cautelative, preventive e d’emergenza per la messa in sicurezza del sito, dopodichè viene effettuata una prima indagine del sito che potenzialmente risulta contaminata, procedento a controlli di piccole zone per volta si stabilisce se la concentrazione dei contaminanti è tale da superarei livelli di soglia, in caso negativo si provvede a ripristinare l’area del sito senza ulteriori interventi dandone comunicazione, agli enti preposti, entro 48 ore dal termine di tutti gli interventi.
Se nella zona in analisi si riscontra il superamento dei parametri di CSC, si deve procedere immediatamente all’invio di comunicazione agli enti di competenza.
Entro un massimo di 30 giorni dall’invio della comunicazione che è stato accertato il superamento delle concentrazioni di soglia di comunicazione, si deve presentare il piano della caratterizzazione, questo va inviato agli enti che si occupano dell’approvazione, abitualmente Comune, che ne autorizza l’applicazione con eventuali modifiche o prescrizioni.
Di seguito alla definizione ed approvazione del piano di caratterizzazione, entro un massimo di 180 giorni, devono essere presentati i dati raccolti delle analisi di rischio a Comune e Provincia, da qui il comune ha tempo 60 giorni per l’approvazione di tutta la documentazione di analisi convocando la conferenza dei servizi.
La fase successiva si basa sul piano di monitoraggio, dopo che l’approvazione delle analisi di rischio è stata definita, possono passare un massimo di 2 mesi deve essere consegnato ai soliti enti già citati, il piano di monitoraggio, che il comune, dopo aver interpellato i referenti provinciali, ne stabilisce l’approvazione in un massimo di 30 giorni.
Da qui si parte con il progetto di bonifica del sito inquinato, che nell’arco di 6 mesi dall’approvazione delle analisi di rischio deve essere redatto e consegnato agli enti competenti con tutte gli interventi di bonifica e messa in sicurezza del sito, una volta approvato dalla conferenza dei servizi, entro un massimo di 60 giorni, si passa alla fase operativa vera e propria al termina della quale deve essere consegnata la certificazione d’avvenuta bonifica.
La certificazione viene realizzata dalla Provincia basandosi sulla relazione tecnica di accertamento dei lavori e della conformità degli interventi svolti definiti all’interno del progetto approvato.
La richiesta di certificazione si presenta agli enti preposti con appositi moduli prestabiliti ed entro 30 giorni, se tutto è in regola, viene rilasciata e consegnata al soggetto responsabile.
Fonte: www.sacambiente.it consulenza bonifica siti inquinati