Formazione e accessibilità
Nel corso dei secoli, una delle più grandi conquiste dell'uomo è stata rendere il più possibile accessibile la formazione.
Potremmo sicuramente parlare dei diritti estesi al genere femminile, le misure economiche per studenti universitari con reddito basso oppure dell'abbattimento delle barriere architettoniche per facilitare a studenti disabili l'ingresso nelle università o nelle scuole.
Accorciare le distanze tra chi eroga formazione e chi la riceve è stato senza dubbio un'altra grandissima conquista.
Durante l'emergenza COVID-19 abbiamo potuto toccare con mano cosa significa seguire delle lezioni seduti da casa attraverso lo schermo di un computer, con la completa possibilità di interagire con il docente e con i "compagni di classe"; da questo punto di vista, molti si sono mobilitati per ottenere, anche dopo l'emergenza sanitaria, una didattica di tipo misto, ovvero la possibilità di seguire da casa anche le lezioni che contemporaneamente venivano svolte in aula, creando così una realtà integrata, uno scenario che contemplasse l'estensione del tradizionale modo di seguire le lezioni all'interno del web, una classe fisica che si compenetrasse con un'altra multimediale. Queste condizioni -a patto che si siano in ogni contesto realizzate- dovrebbero favorire quelle persone che contemporaneamente allo studio impegnano il loro tempo in altre attività, in particolare studenti lavoratori, oppure, studenti che vengono da altre città e non sempre possono recarsi in sede.
L'impegno delle università e dei enti vari
Da diversi anni in rete troviamo i MOOC (MOOC è un acronimo che sta per Massive Online Open Courses) ovvero videolezioni opportunamente corredate da materiale didattico di altra natura, erogati non solo dalle università ma da altri enti che si occupano di formazione, che trattano temi talvolta tremendamente attuali all'interno del mondo del lavoro che pone sfide ogni giorno più ardue.
Ad esempio l'università degli studi di Napoli Federico II ha lanciato il progetto Federica Web Learning un sito web dove si trovano MOOC tenuti da docenti dell'ateneo napoletano e non solo.
All'interno del sito è possibile trovare corsi ordinati per ateneo e tipologia.
Il Politecnico di Milano ha fatto una cosa simile mettendo a disposizione la piattaforma POK. EduOpen è addirittura finanziata dallo stesso Ministero dell'Università e della Ricerca, le cui lezioni sono curate non solo da molteplici atenei italiani, ma anche da enti/associazioni e reti di particolare rilievo scientifico e culturale.
Un'altra realtà sicuramente degna di nota è il MIT (Massachusetts Institute of Technology) che sembra essere stato proprio l'apripista dei moderni MOOCs.
Su YouTube possiamo infatti trovare un canale MIT OpenCourseWare interamente dedicato a registrazioni video di lezioni tenute nelle aule di questa importantissima università statunitense.
Ovviamente, bisogna ricordare che oltre tutte le opportunità appena descritte, troviamo le università telematiche le quali permettono di seguire da casa un corso di studi universitari completi e ottenere, dopo superamento di esami, una laurea.
Aspetti negativi
Se è vero che da un lato la formazione on line offre un enorme bacino di informazioni, la difficoltà nel selezionare il materiale potrebbe rivelarsi un'arma a doppio taglio: si rischia, in alcuni casi, una dispersione che porta inevitabilmente a perdere di vista gli obiettivi personali. Come entrare in un supermercato con una piccola lista della spesa e trovare scaffali con articoli di ogni tipo. È molto probabile uscire da quel posto con una busta piena di cose che in realtà non servivano.